RFID: perché tracciare la biancheria delle strutture di cura
Servizi Italia
18/02/2021
Lavanolo
Le strutture sanitarie pubbliche e private sono luoghi sensibili, caratterizzati da processi estremamente complessi e determinanti per la salute pubblica.
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Il mondo della sanità ha registrato negli ultimi anni un netto incremento degli investimenti in ambito digitale. Secondo uno studio pubblicato da The European House-Ambrosetti, dal primo al secondo trimestre 2020 gli investimenti in Digital Health sono cresciuti del 22% a livello mondiale.

Segno che la pandemia ha reso ancora più urgente la necessità di un passo in avanti nell’implementazione di tecnologie in grado di velocizzare, semplificare e rendere più sicura l’esperienza dei pazienti e degli operatori sanitari.

Tra queste, le soluzioni di tracciabilità sono quelle maggiormente diffuse: la loro adozione in ospedali, cliniche e case di cura, infatti, ha portato a un incremento dell’efficienza e a un contenimento dei costi, a fronte di una maggior tutela della salute delle persone.

Cos’è la tecnologia RFID?

Viene definita RFID una tecnologia di identificazione automatica basata sulla propagazione di onde elettromagnetiche.

L’acronimo RFID significa letteralmente “identificazione a radio frequenze” e deriva dall’inglese Radio Frequency Identification.

Due sono gli elementi che compongono questa tecnologia: un microchip o tag, che contiene i dati, e un’antenna che, attraverso il segnale radio, li legge; le informazioni vengono così trasmesse a un sistema informativo esterno che le registra in memoria.

A differenza dei tradizionali codici a barre e dei sistemi a bande magnetiche, il vantaggio dei tag RFID sta nel fatto che le letture possono avvenire senza la necessità di avvicinare un lettore.

Posizionando le antenne in punti strategici all’interno degli edifici sanitari e delle lavanderie industriali, infatti, vengono registrati automaticamente i passaggi degli indumenti, permettendo di avere informazioni certe e costantemente aggiornate sul ciclo sporco-pulito e sui processi di lavaggio e sterilizzazione di indumenti e biancheria.

Esistono diverse tipologie di etichette RFID, che si differenziano in attivi o passivi a seconda della presenza o meno di alimentazione e trasmittente all’interno del microchip.

Quelli utilizzati nell’ambito delle lavanderie industriali e della gestione dei tessili sanitari sono tag passivi, che si attivano solo in presenza di apposite antenne posizionate a una distanza di massimo 10 metri. Al loro interno non contengono alcuna informazione ma solo un codice numerico composto da 32 cifre e decifrabile attraverso l’accesso al relativo database del sistema informativo di riferimento.

Non si tratta, dunque, di veri e propri sistemi di localizzazione che tracciano con precisione la posizione in tempo reale delle risorse, ma di semplici applicazioni per il controllo dei passaggi in corrispondenza di punti specifici.

La tecnologia RFID nelle lavanderie industriali

Fino a pochissimi anni fa la tracciabilità era un concetto poco diffuso all’interno delle lavanderie industriali, anche in quelle preposte al trattamento dei tessili sanitari. Si procedeva con l’emissione di semplicissime bolle di consegna, dagli impianti di lavaggio al magazzino degli ospedali e da qui ai singoli reparti (e viceversa), con la conseguenza di un’elevata percentuale di errore nel tracciamento.

L’introduzione dei tag RFID in questo ambito è stata graduale ed è iniziata con la biancheria piana, ambito nel quale si è sempre lavorato “a scheda”, cioè con la fornitura di quantità prefissate di tessili senza la necessità che questi siano sempre parte della medesima partita.

Per la biancheria confezionata, invece, il processo di inserimento di questa tecnologia è più lento e va di pari passo con il progressivo abbandono dei camici nominali e la crescente richiesta da parte delle strutture sanitarie di armadi automatici per la distribuzione di abbigliamento al personale sanitario sulla base della taglia.

Il grandissimo vantaggio dell’adozione in ambito sanitario dei tag RFID risiede, tra le altre cose, nella possibilità di contrastare i fenomeni di dispersione della biancheria, molto frequenti nelle strutture ospedaliere, identificando tempestivamente dove questa si verifica.

Inoltre, il tracciamento dei tessili lungo il loro percorso diventa di gran lunga più controllabile e certo: basta pensare che gli armadi automatici hanno un margine di errore minimo, del 5% e, in ogni caso, tutto il processo è strutturato in modo tale di andare a compensare e ricostruire eventuali mancate letture già nella fase immediatamente successiva.

Esistono diverse tipologie di chip che possono essere integrati nei materiali tessili:

  • tag a pulsantino, molto resistenti e basati su una tecnologia HF meno avanzata, in uso soprattutto per la biancheria delle case di riposo;
  • le cosiddette “serpentine”, chip di dimensione ridotta che vengono spesso integrati nelle cuciture delle lenzuola ospedaliere e sanitarie;
  • i tag a etichetta, utilizzati soprattutto per i camici e gli indumenti, che integrano al tag RFID anche il logo dell’azienda ospedaliera, un codice a barre e l’eventuale nome e cognome del dipendente.

Le letture alle quali possono essere sottoposti i chip integrati alla biancheria sanitaria possono essere:

  • automatiche, in corrispondenza di punti fissi predeterminati sia all’interno della struttura ospedaliera che della lavanderia industriale. Ad esempio, nel punto di conferimento dello sporco o all’imbocco della lavacontinua o ancora all’uscita dallo stabilimento della biancheria pulita destinata ai clienti;
  • manuali, cioè pilotate dall’intervento di un operatore attraverso l’utilizzo di palmari o, più semplicemente, telefoni cellulari dotati di antenna UHF; o anche fatte attraverso le antenne posizionate in corrispondenza degli armadi automatici o sui tavoli dei guardaroba.
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Non solo lenzuola e camici

Le dotazioni tessili di ospedali e case di cura comprendono biancheria piana (lenzuola, traverse, coperte) confezionata (camici, divise per il personale sanitario), ma anche materasseria e cuscini. Anche per questi ultimi i tag RFID offrono la possibilità di un tracciamento puntuale e costante in tutte le fasi del loro trattamento, nel rispetto di quanto previsto nelle schede tecniche e a garanzia del mantenimento delle caratteristiche originarie del prodotto.

Non mancano, per le case di riposo e le strutture assistenzialiservizi di tracciamento RFID anche per le operazioni di lavaggio e sanificazione della biancheria personale degli ospiti. In questi casi specifici, oltre alle informazioni identificative del capo, il chip consentirà anche di ricavare automaticamente informazioni per suo il lavaggio, così da consentire una gestione efficiente e senza brutte sorprese anche degli indumenti più delicati.

La tecnologia RFID, infine, trova applicazione in ambito sanitario anche nelle operazioni di sterilizzazione dei tessili per sala operatoria.

Tracciabilità e trasparenza in numeri

Il gruppo Servizi Italia, con 9 stabilimenti di lavanderia industriale, è una delle realtà di riferimento per il trattamento efficace e sicuro dei tessili in uso presso strutture sanitarie pubbliche e private.

I numeri che hanno registrato i nostri sistemi informativi nell’ultimo anno lo confermano senza alcun dubbio: oltre 67.000 tonnellate di biancheria e 2.500 tonnellate di materasseria lavorata, con una tendenza in crescita anche per la biancheria confezionata.

Grazie all’adozione massiccia dei tag RFID siamo in grado di garantire ai nostri clienti una gestione efficiente ed efficace di tutto il processo e il contenimento dei costi: la crescente automatizzazione del ricambio sporco-pulito, infatti, porta il vantaggio di ridurre notevolmente la necessità di scorte di magazzino e, di conseguenza, lo spazio richiesto per il guardaroba.

La condivisione di una reportistica trasparente e dettagliata è la chiave per identificare tempestivamente le aree di criticità e risolvere le problematiche in modo tale da essere certi che nessun reparto resti mai senza lenzuola o senza camici. Tutto questo con chiarezza e trasparenza, con la possibilità per il cliente di avere il pieno controllo in ogni singolo passaggio del processo.