Secondo il settimo Rapporto Censis-Eudaimon sul Welfare Aziendale presentato a febbraio 2024, la realtà attuale del mercato del lavoro italiano è segnata da un paradosso che vede convivere una crescita record di occupati e di lavori stabili con una diffusa disaffezione dei singoli al lavoro.
Da questo quadro, nasce l’urgenza di ripensare non soltanto il ruolo del lavoro nella vita delle persone, ma anche il contributo del welfare aziendale nel restituire attrattività al lavoro, inserendosi non più come uno strumento meramente riparativo di integrazione al reddito, ma di promozione di una più alta qualità della vita.
Parlare di welfare aziendale oggi significa coniugare il benessere economico dei lavoratori, laddove si forniscono benefit e servizi a sostegno della retribuzione, con una questione diventata negli ultimi anni sempre più centrale: la promozione di un benessere che si estende anche alla sfera personale, attraverso iniziative che contemplano l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Sempre secondo il Rapporto Censis-Eudaimon, “l’89,2% degli occupati vorrebbe la personalizzazione del welfare aziendale, con offerte modulate sulle singole esigenze di ciascuno”. Ne consegue dunque che un’attenta gestione del welfare debba passare anche attraverso l’ascolto delle singole istanze dei lavoratori, offrendo loro maggiore libertà di scelta.
Per le aziende che si muovono in un mercato del lavoro sempre più dinamico e competitivo, quella del welfare aziendale è una sfida importante che richiede un upgrade culturale, prima ancora che operativo, e una capacità di misurarsi con contesti aziendali complessi in cui vanno considerati anche gli aspetti psicologici del lavoro e l’evoluzione del rapporto tra le persone e l’azienda per cui lavorano.
Come e cosa fare per creare un ambiente psico-fisico-organizzativo-relazionale tale da produrre soddisfazione e benessere nelle persone che lavorano nelle aziende?
Un ambiente organizzativo di questo tipo si realizza quando l’azienda riesce a trasmettere ai dipendenti un’esperienza positiva su dimensioni diverse, quali quella psicologica, fisica, organizzativa, strutturale, relazionale. L’esperienza di lavoro deve quindi prevedere un insieme di attività strutturate che forniscano una copertura sui principali aspetti della percezione della soddisfazione e della felicità sul lavoro.
Vediamo nel dettaglio quali sono ad oggi i progetti di welfare e i risultati raggiunti dal Gruppo Servizi Italia.